Tutte le potenzialità dei piegamenti in avanti

Come abbiamo detto nel precedente articolo, i forward bend sono molto importanti nella pratica Yoga, ma è utile conoscerne l’anatomia, quali tipologie di muscoli attivano e coinvolgono.

Spesso infatti, essendo queste posizioni percepite come “semplici” e rilassanti, vengono sottovalutate e praticate in maniera scorretta, causando problematiche molto comuni, ma facilmente evitabili (vedi lo stiramento degli ischiocrurali, a cui ho dedicato un’intera lazione).

La prima cosa da fare è differenziare la flessione dell’anca dalla flessione lombare, perché i piegamenti in avanti possono essere eseguiti scegliendo di dare prevalenza all’una o all’altra. 

Vediamole nel dettaglio…

Nella flessione a livello dell’anca,  il movimento avviene a livello del femore, anche se per la maggior parte di noi la percezione può essere più a livello del bacino. Dunque, quando portiamo il bacino in antiversione, flettiamo l’anca ed estendiamo la zona lombare. Una sensazione che possiamo avvertire facilmente se cerchiamo di piegarci in avanti da seduti.

Nella flessione lombare invece, il bacino si trova in retroversione, riducendo la flessione dell’anca. Ma qui attenzione! Nonostante molte correnti di pensiero tendono a demonizzare questo movimento, in realtà, come sempre, dipende: se impariamo a rendere indipendente il movimento della schiena da quello del bacino e a rendere questo tipo di flessione non pericolosa, possiamo aiutarci ad avanzare nella pratica.

Altro motivo per cui in alcune circostanze è anzi bene preferire la flessione lombare e non insistere esclusivamente sulla flessione dell’anca è che la seconda tende a gravare eccessivamente sull’articolazione coxo-femorale.

Se approcciate correttamente, queste posizioni forse poco scenografiche ci mostrano però tutte le potenzialità che possiedono per mantenere la nostra schiena in salute e la nostra mente calma.

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